lunedì 10 ottobre 2011

FACADE - LET'S PLAY 1.


Ok questo blog sta diventando sempre più idiota... non voglio aggiungere altro, solo lasciare il video e che tutto vada secondo il corso della natura...


solo una cosa: LOL.

ah, come di consueto: VOLUME A PALLA!



La qualità fa veramente pena... ma va beh, tanto si fa per ridere...

Ciao!

sabato 8 ottobre 2011

IL CIMITERO - CAPITOLO I.


Lunedì 18 Novembre 1991.
È tarda sera, e dopo varie peripezie dovute ad un viaggio non troppo semplice, arrivo finalmente davanti al portone della chiesa di Colle Dolcino, un piccolo paese sperduto sulle montagne del centro Italia. L'Università mi ha mandato qui per studiare le rare e preziose fonti dell'archivio storico del posto che, a quanto pare, sono molto interessanti. A Colle Dolcino non c'è nessun albergo, non c'è nessun ostello, e non c'è nessuna pensione; il risultato è che, per una settimana intera, dovrò dormire a casa del prete. Con quest'ultimo, che si chiama Don Longino, ha preso accordi il mio relatore, il professor Zanier. L'idea non mi fa impazzire, però poteva andarmi anche molto peggio. E in fondo io sono sempre stato un grande estimatore degli ambienti bucolici.
Certo Colle Dolcino non brilla per la sua bellezza: la chiesa è abbastanza vecchia e diroccata, probabilmente di epoca medievale ma con varie ricostruzioni sulle spalle; il paese ha una piccola piazza, che si chiama Piazza di Colle Dolcino (alla faccia della fantasia), con intorno il municipio, un bar, un alimentari, e alcune case. So che c'è anche una scuola elementare, ma non l'ho vista.
Preso da una strana sensazione, una ironicamente amara malinconia, busso alla portone della chiesa, visto che non ci sono campanelli. È aperto, quindi decido di entrare. L'interno del luogo di culto è molto spoglio e sa un po' di abbandonato: le panche di legno sono sistemate ordinatamente, ma alcune presentano vistosi segni di usura; per terra c'è un pavimento di rocce che rende difficile camminare; l'altare è piccolo e lontano da quelli pomposi delle chiese di città. Dentro c'è un silenzio incredibile, quasi mi spaventa.
«C'è nessuno?», chiedo. L'eco rimbomba.
Dopo pochi secondi vedo un uomo uscire da una stanza a lato dell'altare, è vestito di nero e ha il colletto bianco, quindi presumo che non possa essere che Don Longino. Lui si avvicina con un'aria che sembra seccata, io gentilmente sorrido. È un uomo sulla sessantina d'anni, piuttosto alto e grasso, con una disordinata capigliatura di colore bianco, e con un viso severo. I suoi occhi grigi non tradiscono nessuna emozione.
«Lei dev'essere Lucio D'Amato, vero?», mi chiede.
Rispondo affermativamente.
«Bene, Lucio, io sono Don Longino, sono il prete di Colle Dolcino ormai da più di vent'anni. Ti accompagno subito alla tua stanza.», mi dice.
Lo seguo: insieme entriamo in sagrestia, altro ambiente scialbo e abbastanza sporco, e poi prendiamo delle scale per arrivare alla mia stanza, esattamente di fronte alla sua. Il parroco apre la porta, mi fa entrare, mi invita a posare la valigia sul letto.
«Questa era la camera della povera Margherita, la perpetua. È morta ormai da un po' di tempo. Non ti fa specie, mi auguro... ».
«Assolutamente no – rispondo – si figuri.».
«Allora, caro ragazzo, buona fortuna coi tuoi studi. Io ora ho da fare.», e dopo aver detto così il gentilissimo Don Longino esce dalla stanza congedandosi.
Faccio un sospiro, immagino che non sarà una settimana facile, mi guardo intorno. La stanza è come il resto della chiesa: il letto è piccolo ma sembra pulito, c'è una finestra vicino; il comodino, posto accanto al letto, è un mobile di legno un poco rovinato ma molto raffinato, forse l'oggetto più bello del locale; le mura presentano crepe e macchie d'umido; l'armadio, in legno come il comodino, ha le ante aperte e dentro non c'è niente. Davanti al letto c'è una porta che, presumibilmente, conduce al bagno. Per fortuna c'è una piccola stufa elettrica accesa.
Sfaccio la valigia, metto a posto le mie cose, è già tardi e quindi decido di andare a dormire, anche perché sono molto stanco. Però vorrei telefonare ai miei genitori per avvertirli che sono arrivato e che va tutto bene. Quindi esco dalla porta e cerco Don Longino, ma il buio, il silenzio, ed il freddo, mi fanno desistere dall'impresa. Decido che telefonerò all'indomani.
Mi infilo sotto le coperte, sono emotivamente non tanto tranquillo, mi ripeto di continuo che comunque andrà durerà solo una settimana. L'accoglienza non è stata delle più calorose, ma non mi importa molto. L'importante è trovare materiale utile per la mia tesi di dottorato. Anche se sono agitato chiudo gli occhi, e la stanchezza mi accompagna ben presto tra le braccia di Morfeo. 

mercoledì 5 ottobre 2011

THE BINDING OF ISAAC - LET'S PLAY 1.


Ciao a tutti. Come promesso questa volta provo a postare un video, nella speranza che si veda e si senta decentemente. Si tratta di un tentativo di fare un Let's Play di The Binding of Isaac... speriamo in bene :) ma sono decisamente più portato per scrivere. Alzate il volume A PALLA, ho la voce bassa io! Il video si interrompe bruscamente, ho dovuto farlo... se vi piacerà comunque ne farò un secondo! Inoltre c'è quel caspio di messaggio di All Video Converter... beh, se avete programmi di conversione video da consigliarmi ditemeli, perché altrimenti non saprei proprio cosa usare :\ Via, godetevi il video per quanto potete!


Eccolo qua!

Ci tengo a precisare che quello NON è il reggiseno di mia madre :| ma della mamma di Isaac.

Alla prossima!

giovedì 29 settembre 2011

IL SACRIFICIO DI ISACCO.

Devo dire che aspettavo da un po' questo gioco, più o meno da quando fu annunciato più di un mese fa.


C'è poco da dire: Edmund McMillen, creatore di The Binding of Isaac e già disegnatore di Super Meat Boy, è un genio. Il suo stile rientra perfettamente nei miei gusti, così come le sue idee sui videogiochi. Ho giocato tre giochi creati da lui: Super Meat Boy, Gish, e The Binding of Isaac... che dire, mi sono piaciuti molto tutti e tre. Si merita il successo che ha, secondo me. 

Detto questo parliamo del gioco: The Binding of Isaac è... boh, non so definirlo. In tanti dicono roguelike, altri action RPG (o forse più esattamente dungeon crawling), altri ancora addirittura shooter. Io direi un misto tra tutte queste tre cose: effettivamente è un roguelike, perché i dungeon sono generati casualmente e una volta morti, si è morti; è anche un action RPG/dungeon crawling, perché si va in giro per dungeon a uccidere mostri e raccattare oggetti di vario tipo; ed è, infine, anche uno shooter, perché per uccidere i mostri si spara, non c'è nessun attacco "all'arma bianca". 

Il gameplay è semplice. Vi ricordate i primi Legend of Zelda? Vi ricordate i primi dungeon? Ecco, diciamo che Isaac (lo chiamo così per risparmiare parole!) è liberamente ispirato a Zelda, in particolare, secondo me, a A Link to the Past. Si parte senza niente: Isaac è nudo, con tre cuoricini di vita (un danno leggero toglie mezzo cuore, un danno pesante toglie un cuore intero), senza "abilità speciali", senza oggetti, senza soldi, senza chiavi, e con una sola bomba. Ci si muove con WASD e si spara con le frecce direzionali; inoltre con E o Shift si lasciano le bombe (questo tra l'altro impedisce di aprire Steam mentre si sta giocando... mah), e si usano le "abilità speciali" con la barra spaziatrice. Ci sono un sacco di oggetti, tutti diversi, ma iniziamo da quelli base: bombe, chiavi, soldi, e cuori. Le bombe, esattamente come in Zelda, servono a fare danno e a rompere le rocce, nonché a scovare le stanze segrete (una per ogni dungeon); le chiavi aprono i forzieri d'oro e le porte; i soldi servono per comprare oggetti nei negozi (uguali a quelli di Zelda, solo più macabri); i cuori, ovviamente, sono l'unità di misura della vita. POI ci sono tutte le altre cose: power-up per "gli spari" (che sono le lacrime di Isaac), poteri speciali, power-up per la vita, power-up per il danno, ancora power-up per la velocità, ecc ecc. Con Q, infine, si utilizzano alcuni oggetti speciali come i tarocchi e le pillole, oggetti che hanno effetti casuali, sia in bene che in male. 

Ma cosa è veramente divertente? Nonostante sia piuttosto atipico come concept, il gameplay veloce ed intuitivo e la grafica coloratissima e disegnata divinamente rendono il gioco assuefante... io, personalmente, non mi sono mai stancato di giocarci, ho staccato solo per fare cose di umana natura (tipo la pipì e la pupù), o per fumare una sigaretta (perché non posso fumare nella stanza dove tengo il computer), non stanca mai... è un po' come la theme music degli APA.


Ascoltare per credere.

Poi, altra cosa: questo gioco è malato. Già solo la storia, un bambino che scappa dalla mamma perché a questa Dio ha detto di sacrificargli suo figlio; poi anche la realizzazione, perché i mostri sono di un macabro e di un assurdo veramente fuori dal comune. L'esempio più lampante è il mostro (del quale non ricordo il nome) che è, praticamente, un bambino gonfio e pieno di bubboni che piange e scappa. Quando lo si colpisce esplode e rilascia delle mosche. Cioè...

Sto parlando del secondo da sinistra nella fila di sotto. Nota di colore: tra i nemici figura anche Gish :)


Poi Isaac, man mano che prende potenziamenti, muta il suo aspetto, trasformandosi da un innocente bambino con le lacrime agli occhi ad un mostro allucinante a seconda dei casi. Ogni potenziamento, credetemi, OGNI potenziamento muta l'aspetto di Isaac, rendendo il gioco, secondo me, ancora più divertente e interessante da giocare, soprattutto perché questi power-up sono molto vari. Alcuni esempi: l'occhio laser, il virus (che rende Isaac tutto gonfio), la corona di spine di Gesù (che fa piangere ad Isaac lacrime insanguinate che sono più dannose), l'effetto magneto (una calamita che attira gli oggetti),  il fratellino morto (un feto che segue Isaac e spara anche lui); un PHD (sì, avete capito bene, rende gli effetti delle pillole migliori); ecc ecc ECC ECC. Poi ci sono i poteri speciali (quelli che si usano con spazio): il libro sull'anarchia (che rilascia bombe per tutto lo schermo); il corno dell'unicorno (che fa tipo stellina di Super Mario); lo Yum Heart (che rigenera un cuore); il fagiolo (che fa scorreggiare Isaac e basta, non serve a niente); una testa decomposta (che se lanciata provoca l'effetto "freeze" sul nemico); ecc ecc ECC ECC. Insomma, ce n'è per tutti i (dis)gusti. 


E poi ci sono i boss...

E poi ci sono i boss, uno per dungeon, anche questi piuttosto malati ma soprattutto variegati. Nell'immagine sopra potete vedere, dalla sinistra: Larry Jr, un vermone che rincorre Isaac cercando di mangiarlo; Monstro, una testa che salta e sputa palline di sangue; The Duke of Flies, lo dice il nome stesso; e Gemini... oddio questo fa veramente specie: sono due fratelli siamesi (credo), quello grosso rincorre, quello piccolo spara. Il problema è che, alla faccia della moralità, si stancano e si fermano ad ansimare, momento giusto per iniziare a punirli! Lol. C'è anche un simpatico tizio, di nome Peep, che vi attaccherà utilizzando la sua propria urina... 


Ci sono anche i mini-boss, e sono praticamente i sette peccati capitali. Io ho incontrato: la lussuria, un omino rosa che rincorre Isaac (tanto per cambiare); la gola, un omino grasso che se colpito sputa della roba; l'invidia, un omino che man mano che viene colpito si sdoppia-triplica-quadruplica (prima volta in vita mia che uso questa parola); ecc ecc ECC ECC. Non a caso metto ECC ECC in CAPS-LOCK, che come tutti sanno serve ad ENFATIZZARE LE PAROLE! Perché c'è veramente di tutto... l'avventura base non è lunga, è difficile ma non lunga, visto che è tutto randomizzato, con una buona dose di terga lo si riesce a finire in mezz'ora/quaranta minuti. Ma una volta finito per la prima volta (ehm...), non si è nemmeno all'inizio (così come Super Meat Boy). O almeno, io non sono uno che smania per sbloccare tutto... però non mi stanco di farlo, è questo il fatto! Ci sono giochi che ti impongono di essere giocati e rigiocati per la smania di sbloccare tutto, ma qui è diverso... qui lo si fa perché si vuole GIOCARE, e non sbloccare. C'è una bella differenza...

I livelli dell'avventura sono sei: the basement 1 e 2; the caves 1 e 2; e the depths 1 e 2. Il boss dell'ultimo livello è la mamma di Isaac. Dopo la prima fine i livelli aumentano, sia in numero che in difficoltà... alé. 

Insomma, per concludere, il gioco merita secondo me, e tra l'altro costa solo 5 euro (6 con la colonna sonora inclusa, curata da Dan Baranowski (spero di averlo scritto bene), lo stesso di Super Meat Boy). Per carità non è che sia Gears of War 3 (va beh) però è divertente e veloce, assuefante e bellino da vedere... e poi ha tutta questa particolare realizzazione grafica macabra/ironica (ESATTAMENTE come Super Meat Boy, che palle scrivere tante volte Super Meat Boy) che lo rende, semplicemente, unico.

Consigliato? Mega-sì.

Mi ero dimenticato delle cacche! Rompendo le cacche c'è la possibilità di trovare qualche oggettino...

Insomma è così, a me piace un sacco. 

Mamma che post lungo, chiudo qua. Alla prossima (magari con un video... devo vedere se riesco a ridurlo visto che siamo sugli 830 mega!). 

Cia-O!






giovedì 22 settembre 2011

RICOMINCIO (compulsivamente) DAL 2D INDIE BUNDLE.

Visitando le statistiche del mio bellissimo blog, mi sono reso conto di una cosa: quando scrivo robe sull'Atari nessuno le caga, quando scrivo robe sui giochi indie per computer vengo cagato assai.

Anche io mi diverto di più a parlare dei giochi indipendenti, devo essere sincero... quindi un cambio di nome ci sta tutto, ed insieme al nome cambio anche l'argomento principale!

Detto questo passiamo a parlare della cosa di oggi... vi avevo detto di essere un malato. Beh è vero: mangio compulsivamente, fumo (sigarette eh!) compulsivamente, e non capisco come mai sta continuando a segnarmi la parola "compulsivamente" come errore, visto che http://en.wiktionary.org/wiki/compulsivamente. Ovviamente compro anche i giochini compulsivamente, perché non ho una vita.

E COSI' ieri vado su Steam e vedo l'offertona: 9,99 euro per cinque-dico-cinque giuochi indipendenti a tema "2D". Mah lo compro? Mah non lo compro? Alla fine, compulsivamente, l'ho comprato. In realtà me ne interessavano solo due del pacchetto, ma visto che da soli costavano 9,99 euro l'uno, mi son detto: "Va beh!".


I cinque giochi in questione sono: BIT.TRIP RUNNER, Swords & Soldiers, Nightsky, World of Goo, e NyxQuest.

Vi narrerò dei due che mi interessavano (e ai quali ho giocato fino ad ora): BIT.TRIP RUNNER, e Swords & Soldiers.

Partiamo da BTR, il quale fa parte della serie BIT.TRIP, che comprende anche il gioco del quale ho parlato la volta scorsa, e cioè BIT.TRIP BEAT. Dunque a differenza dell'altro (che fa pena) questo è molto più bellino e intrigante. Vi svelo un segreto: quando vidi Beat in offerta su Steam pensai che fosse Runner, ecco perché ci sprecai 2,22 euro. Comunque sia parliamo di Runner. Un platform (è nova) dicevo, ma non un platform classico. Il protagonista è Commander Video (tra l'altro personaggio sbloccabile in Super Meat Boy) che deve correre attraverso i livelli a ritmo. Sì, avete capito bene: non potrete MAI interrompere la corsa del personaggio, ma potrete solo eseguire una serie di mosse: saltare, tirare un calcio, fare la scivolata, usare trampolini.

Lo scopo del gioco è, semplicemente (e compulsivamente), arrivare alla fine cercando di raccogliere tutti i pezzi d'oro. Sembra facile ma non lo è, visto che si perde spesso... appena CV (non curriculum vitae, ma Commander Video, che è meglio (cit.)) toccherà qualsiasi ostacolo tornerà, infatti, immediatamente al punto di partenza, e il livello ricomincerà da capo. Per riuscire nell'impresa "basta" imparare il pattern a memoria, e vi assicuro che una volta arrivati in fondo allo schema proverete una grassa soddisfazione. Come BIT.TRIP BEAT (merda) anche qui ci sono solo tre livelli... peccato che abbiano tutta una luuunga serie di sottolivelli e che questi, grazie a Dio, non durano 20 cazzo di minuti l'uno. Alla fine del livello, se avrete raccolto tutto l'oro, andrete a finire nel livello bonus, che si ispira nientepopòdimenoché ...


A Pitfall!! per l'Atari!
Comunque, a parte sta minchiata, i livelli sono curati e graficamente il gioco è molto gradevole, ha una grafica retrò (quante volte l'avrò scritto retrò?) tutta sua, particolare e colorata. Le musiche poi sono parte centrale del gioco, e durante lo scorrere dello schema vi troverete, probabilmente, a muovere la testa a ritmo proprio per aiutarvi a proseguire...
...io non lo faccio, c'è chi lo fa compulsivamente.

Immagine casuale del gioco per arricchire il post altrimenti troppo poco vario.

Lo consiglio? Nì. Vero che non è male, ma non vale 10 euro. Se non fosse stato nel bundle non l'avrei mai preso a quella cifra, piuttosto me lo sarei fatto regalare da SkidRow (ma come sarò fine?). Ripetitivo e non troppo profondo, è comunque molto superiore al suo fratello (non so se one o ino) BIT.TRIP BEAT, che secondo me è un'ottima idea sviluppata peggio che malissimo. 

Il vero pezzo forte del bundle però, almeno per me, è il titolo che mi ha spinto ad acquistare il pacchetto: Swords & Soldiers! Trattasi di un gioco di strategia in 2D molto stupido ed ironico, che si basa sulla guerra tra antiche civiltà. Le antiche civiltà in questione sono: i vichinghi, i cinesi, e gli aztechi. Dunque... oddio che noia spiegare le meccaniche di gioco. Beh, che dire: su una piattaforma orizzontale due schieramenti si sfidano a colpi di raccolta risorse e di produzione di unità. Diciamo che è un Warcraft semplificato. Le unità base sono quelle che raccolgono l'oro, l'oro serve per costruire le torri, per costruire le unità, e per ricercare i potenziamenti. 

Esempio di battaglia: in questo caso vichinghi (sinistra) contro aztechi (destra).

I vichinghi sono forti e lenti, i cinesi deboli e veloci, gli aztechi sono gli strani del gruppo. Giocare è una rincorsa: non avrete un attimo di tregua. La modalità campagna è piuttosto corta, e serve soprattutto a "spiegare" come funziona il gioco, oltre a proporre missioni leggermente diverse dalla solita battaglia standard. Le battaglie standard le potete fare sia in singolo, contro la cpu (3 livelli di difficoltà e scelta tra 9 mappe diverse), oppure online. Eh sì, c'è il gioco online. Eh sì, l'ho già provato. Eh sì, ci ho già perso e mi ci sono già compulsivamente incazzato. Oltre all'oro c'è anche il mana, che serve per tirare le magie. Il mana si rigenera da solo, ma ogni fazione ha un modo tutto suo per aumentare la velocità della rigenerazione: i vichinghi potenziano semplicemente la velocità di rigenerazione, i cinesi costruiscono templi, gli aztechi possono invece (tramite una magia) sacrificare le loro unità e convertire il loro costo in oro in mana. Nonostante le tre fazioni siano piuttosto differenziate, le battaglie avranno un solo unico scopo: buttare fuori unità a manetta. Man mano che la partita va avanti la velocità di gioco aumenta, il che rende tutto molto frenetico e, per me, compulsivamente divertente. 

Le battaglie online sono piuttosto competitive, trovare avversari non è difficile, risalire la classifica dei migliori giocatori sì (anche perché il gioco è piuttosto vecchiotto ormai). Diciamo che lo si può prendere seriamente e non: è sia casual che "agonistico", sempre nei limiti dell'umana concezione (aka non è COD BLOPS). La grafica è coloratissima e simpaticissima (madonna mi sembra di essere Barbara D'Urso), le animazioni sono ben fatte, le musiche abbastanza ripetitive... ma tanto non avrete tempo di ascoltarle attentamente. 

Se qualcuno ce l'ha e vuol giocare con me mi mandi una email che gli darò tutte le dritte per farlo! Detto questo c'è poco altro da aggiungere: si può risalire ad una strategia cardine per ognuna delle tre fazioni, ma ci ho giocato troppo poco per poter affrontare tale argomento compulsivament... ehm, dettagliatamente. Posso dirvi che ogni fazione ha il suo tank, il suo FPS, il suo mago, e via così. Le magie sono differenti: i vichinghi lanciano il fulmine che uccide una sola unità, i cinesi hanno la pioggia di frecce che copre un'area, gli aztechi hanno il veleno che colpisce un'area ristrettissima ma continua a fare danno anche dopo che le unità nemiche l'hanno attraversata. Le torri sono diverse: quelle vichinghe fanno danno e richiedono un'unità per essere messe in funzione; quelle cinesi sono i suddetti templi che accelerano l'aumentare del mana; quelle azteche sono costose e spaccano di brutto, ma richiedono due upgrade per essere costruite (le altre solo uno). Le unità più forti sono diverse: i vichinghi hanno le catapulte, i cinesi... non hanno un'unità pesante, gli aztechi hanno i giganti. Poi, alla fine, troverete la magia fortissima che costa un casino di mana: il martello di Thor per i vichinghi, il dragone per i cinesi, una roccia enorme per gli aztechi. 

Thor pronto a lanciare il suo martello sul campo di battaglia!

Lo consiglio? Sì. SkidRow poteva regalarmi solo la versione giapponese, ed era leggermente scomoda. 10 euro per questo gioco li avrei spesi comunque, meglio ancora se li ho spesi prendendoci altri giochi insieme. Non dico che li valga, dico che PER ME li vale... poi fate vobis. 

Riguardo agli altri tre giochi: World of Goo lo vidi un po' di tempo fa e mi sembrò un puzzle carino; Nightsky è uno di quei giochi intellettualoidi strambi; NyxQuest è una pena (platform banale e bruttino).

Via vi saluto compulsivamente: ciaoCiAOCIAOciaoCIaaaOCihaoooArgh!




sabato 17 settembre 2011

SPECIALE - ACQUISTI IMPULSIVI.



In quanto videogiocatore incallito sono, anche (e forse per diretta conseguenza), un compratore compulsivo di giochi. Prima era difficile: bisognava uscire di casa (già un dramma), recarsi al negozio, relazionarsi col commesso (un problema, se era una commessa poi ancora peggio), pagare in contanti, ecc ecc. Non voglio ripensare alla vergogna che provai il giorno in cui decisi di acquistare Nintendogs per il DS. Un trauma.

MA ORA c'è il digital delivering, che per me è sinonimo di due siti principalmente: Steam (ok, l'applicazione più che il sito), e GOG.
Steam offre di tutto a prezzi bassi, è un servizio sicuro e serio, fornisce regolare ricevuta mandata per email... insomma, a mio modo di vedere è perfetto. GOG è uguale, ed è pieno zeppo di vecchi giochi risistemati per funzionare anche sui SO più nuovi (in particolare Vista, XP, e 7).

Cosa succede, quindi, a uno come me quando gli si da la possibilità di acquistare con un semplice clic e gli si offrono ogni giorno giochi nuovi (e vecchi nel caso di GOG) a prezzi ridicoli? Partono gli acquisti impulsivi. Ecco quindi una lista di acquisti impulsivi dei quali, ahimé, mi sono pentito.

BRAID
Parliamoci chiaro: non sto dicendo che Braid è brutto, tutt'altro, sto dicendo che non è adatto a me. Un platform con uno stile unico, con enigmi originali, con un contento per niente banale... eppure io, non so come mai sinceramente, mi ci scasso i maroni. Lo so lo so, non capisco niente di videogiochi, uno che apprezza The Graveyard e Yume Nikki e poi si rompe con Braid non ha forse senso di esistere su questo pianeta... ma che vi devo dire? Mi aspettavo un po' più di azione, e non c'è. Mi aspettavo una storia un po' meno filosofica, non una roba complicatissima come quella di Braid. Gli enigmi sono originali PERO' io mi ci rompo troppo, sono TROPPO difficili per la mia testolina da ritardato, e quindi mi arrendo prima del tempo. Risultato? Due ore giocate in diversi mesi.

SOLDI BUTTATI VIA: fortunatamente solo 2,22 euro, perché era in offerta su Steam quando lo comprai.

JAMESTOWN
La prima partita con Jamestown fu AWESOME. Poi, dopo appena quattro ore, ci fu l'abbandono. Perché? Non lo so. Forse l'estrema difficoltà che, reiterata, mi ha tolto la voglia anche solo di provare a finire il gioco. Va bene avete ragione anche qui: ma uno che dice che Super Meat Boy è cicciofico, poi si "sdubbia" con Jamestown? Ancora una volta: che vi devo dire? Il gioco è veramente bello, tanto di cappello ai realizzatori, ma non mi prende più di tanto. Quel giorno (quello della prima partita) ebbi voglia di uno shmup... già dal giorno dopo inizi a giocare per inerzia.

SOLDI BUTTATI VIA: eh, questa volta ben 8,99 euro. Tapino me.

DUNGEON KEEPER
Ma che gioco era Dungeon Keeper? Ma quanto CAZZO era bello DK? Quando lo vidi su GOG, ormai alcuni mesi fa or sono, non credetti ai miei occhi: DUNGEON KEEPER SU GOG! CAZZO, DUNGEON KEEPER SU GOG! Lo compro, mi ci sparo una roba come tre-tre ore e mezza al giorno e poi... non lo finisco nemmeno. Esattamente, fatta quasi tutta la campagna ho smesso. Memore dell'estate che ci passai su da ragazzino ho tentato vanamente di ripetere l'esperienza. Ma è proprio vero (almeno per me): il passato è passato e va dimenticato. Non lo so perché mi ci sono stancato, DK è infatti un gioco molto attuale e super-godibile anche oggi a mio parere, è un CAPOLAVORO... ma boh, ho smesso dopo quei 2-3 giorni di ritorno totale all'ardore della mia adolescenza ludica.

SOLDI BUTTATI VIA: fortunatamente solo 5,99 dollaroni.

LEGEND OF FAE
I ragazzi (2) della Endlessfluff sono molto gentili e professionali. Acquistai il loro Legend of Fae su Steam e, quasi subendo un attacco cardiaco, scoprii che non mi girava. NOOOOOOOOOOOOOO!!! Dopo imprecazioni varie scoprii anche che non ero l'unico ad avere tale problema: è proprio un problema del gioco di Steam, e quindi i ragazzi (2) della Endlessfluff si misero subito al lavoro per risolvere il problema... che non è stato ancora risolto. Come ho fatto quindi a rompermi le palle con Legend of Fae? Siccome loro sono gentilissimi e disponibilissimi (così come l'assistenza di Steam, mi hanno risposto subito) mi fornirono il codice per sbloccare il gioco scaricato dal sito, che invece funziona a tutti. Quindi, se vi interessa, non prendetelo su Steam ma sul sito della Endlessfluff. MA COSA DIAMINE E' LEGEND OF FAE??? Un attimo eh! E' un misto tra GDR e puzzle-game, sullo stile di Puzzle Quest (quindi "alla Bejeweled"). Raccogliendo palline (nello schermo inferiore) si caricano le magie, dopo aver caricato le magie le si spara sui mostri (nella schermata superiore). La protagonista del gioco è una DOLCISSIMA ragazzina che, purtroppo, ha una gamba malata e quindi zoppica. La storia non è niente di originale, ma è raccontata molto molto bene. Si avanza di livello e si sbloccano nuove magie (e nuove combo di magie), ci sono un sacco di livelli, è rigiocabilissimo... ma io dopo poco mi ci sono scassato la m*nchia. Sono senza cuore, lo so.

SOLDI BUTTATI VIA: 800mila euro! No scherzo, circa 9 euro.

E, per il titolo finale di questa INTERESSANTISSIMISSIMA rubrica, mi preparo perché devo proprio vomitare il mio ODIO PURO.

BIT.TRIP BEAT


Aaaaaaaaaargh!!! Questo è il mio verso tipico quando smetto di giocare (per furia del berzerker) a Bit.Trip Beat. Il gioco è ganzo eh (come si dice dalle mi' parti) ma porca miseriaccia infamelurida quanto è difficile. L'ho comprato DUE GIORNI FA e già mi ha fatto incazzare più di qualsiasi altra cosa in vita mia fino ad ora (e questo vi fa capire quanto la mia vita sia piena di cose). In pratica il gioco è un'evoluzione, secondo me, di Breakout: siete una barra che si muove verticalmente, e dovete rimandare indietro delle robe che vi arrivano addosso "a ritmo". E' un prode guerriero dell'armata dei rhythm games, con stile grafico retrò e, devo ammetterlo, piuttosto divertente. MA TROPPO DIFFICILE. Ci sono solo tre livelli, e questi livelli durano una ventina di minuti l'uno, senza checkpoint. Praticamente è impossibile, o meglio, bisogna impararsi i pattern a memoria perdendo e riperdendo... e chi ne ha voglia???

SOLDI BUTTATI VIA: solo 2 euro, era in offerta (e comunque 7,99, il suo prezzo reale, è un FURTO!).

Ciao.


Ma quando caspita esce??? Lo voglio!

mercoledì 14 settembre 2011

3 - @!#?@!

Gioco: Q*Bert
Software House: Parker Bros.
Anno: 1983
Genere: Puzzle

Ci siamo, siamo finalmente arrivati al post dedicato a Q*Bert! In Q*Bert il protagonista è un... coso... che non so come descrivere, ve lo faccio vedere.

Quell'affare lì che si prende una pallina in testa.


Il nostro simpatico amico "vive la sua vita sui cubi" (cit. Caparezza) e ha a che fare con piramidi alle quali deve, praticamente, cambiare colore.

Non so fare a spiegarmi, ecco un esempio di una schermata di gioco tipica.

Il concept del gioco è, insomma, abbastanza strambo. Ci sono tantissime versioni di questi giochino, infatti è uscito su: Commodore 64, su tutte le versioni dell'Atari, c'era il cabinato arcade, è uscito su NES, addirittura su Dreamcast in una versione rinnovata, su Game Boy e Game Boy Color, e su tutta un'altra serie di consoles. La sua fama è scemata nei tempi recenti, stiamo pur sempre parlando di un gioco stravecchio, MA devo ammettere che tra tutti i vari arcade degli anni passati questo, sicuramente, ha sentito meno l'inesorabile scorrere dei lustri. Mi spiego meglio (ci provo almeno): giocare a Q*Bert, oggi, è ancora divertente! 

Sapete cosa penso? Che i giochi migliori siano quelli che mescolano semplicità di gameplay a profondità di gioco, e Q*Bert rientra perfettamente in codesta
categoria. Far saltellare questo... coso... per tutta la piramide cercando di fargli evitare i nemici, beh, è incredibilmente assuefacente. 

Non che ci sia molto altro da dire eh, soprattutto della versione per l'Atari 2600. Parliamo un po' dei nemici va. Ci sono delle semplici palline rosse che cadono dalla cima della "piramide cubica", una bestia verde che cambia il colore dei cubi quando ci passa sopra (ovviamente al contrario di quello che vi serve, quindi da noia), e, soprattutto, il nemico più TEDIOSO della storia dei videogiochi: la pallina rosa che, dopo che è arrivata sul fondo della piramide, si trasforma in un cattivissimo serpente che vi inseguirà per tutto il corso della schermata in atto. Come sconfiggerlo? Q*Bert è pacifico e non ha attacchi, di fatto il pulsante rosso sul controller non serve a una mazza, e il povero... coso... ha solo due modi per liberarsi dei cattivi. Le piattaforme esterne alla piramide, sulle quali Q*Bert potrà salire per arrivare in cima alla piramide E eventualmente far cadere nel vuoto il malvagio rettile; e una pallina verde che, se presa, fermerà il tempo per alcuni secondi consentendovi di muovervi liberamente. Quando la biscia salta nel vuoto uccide anche tutti gli altri nemici (cioè le palline rosse)... in pratica da questo possiamo dedurre che è lei la capa dei cattivi!


Il malvagio serpente.

Dal punto di vista tencico? Beh, è l'Atari, non è che ci si possa aspettare più di tanto. I suoni sono suoni da Atari, gli effetti grafici sono effetti da Atari, e in generale il tutto non risulta sgradevole alla vista. I movimenti di Q*Bert, ad esempio, sono incredibilmente fluidi (anche se privi di animazione). I movimenti dei mostri, al contrario, non sono per niente fluidi, e come al solito quando ci sono troppe cose a schermo salta fuori il famoso "effetto intermittenza", causando perdite di vite che non dipendono dalla bravura del giocatore. Anche il gameplay ha i suoi difetti, visto che all'inizio non è facile capire come direzione Q*Bert... anche se questo si risolve semplicemente con un pochino di pratica. Il controller dell'Atari è un po' orrendo, non me ne voglia chi lo ama. Piace anche a me, non uso altro, però a volte per apprezzare i giochi non sarebbe sbagliato giocarci col celeberrimo gamepad del Genesis (Mega Dirve) che, come tutti sanno, è compatibile.

Il gioco prosegue all'infinito ed aumenta gradualmente la sua difficoltà, e l'aumenta in termini di quantità di nemici (le palline rosse, perché quella rosa è sempre e solo una), e in blocchi ai quali cambiare colore. E CIOE'??? Cioè nei primi livelli basta saltarci una volta, poi due, e via così...

Sto post sta diventando noioso quindi credo che lo chiuderò qui. Cosa posso dire in conclusione? Q*Bert non è un must-have secondo me, ma lo vedo comunque come un gioco divertente e "al passo coi tempi". Capiamoci bene: se avete un Atari troverete pochi giochi divertenti ancora oggi, e questo è uno di quelli. Come Tetris, come Pac-Man, come Mario Bros, anche Q*Bert può essere giocato per perdere tempo in allegria senza troppo impegno. La differenza tra questo e, per esempio, Adventure, è che Q*Bert lo si rigioca con piacere, mentre Adventure o per nostalgia o per "ricerca". 

Ah, mi sono dimenticato di spiegare il titolo. In effetti era la parte più divertente del post... beh, quando il nostro... coso... viene colpito da un nemico, praticamente impreca dicendo: "@!#?@!", che altro non è, a mio avviso, che un "vaffanculo" criptato. La cosa mette allegrezza. 

Appunto...

Via, non so cosa scrivere per la prossima volta, BOH! 
Ciao!