mercoledì 14 settembre 2011

3 - @!#?@!

Gioco: Q*Bert
Software House: Parker Bros.
Anno: 1983
Genere: Puzzle

Ci siamo, siamo finalmente arrivati al post dedicato a Q*Bert! In Q*Bert il protagonista è un... coso... che non so come descrivere, ve lo faccio vedere.

Quell'affare lì che si prende una pallina in testa.


Il nostro simpatico amico "vive la sua vita sui cubi" (cit. Caparezza) e ha a che fare con piramidi alle quali deve, praticamente, cambiare colore.

Non so fare a spiegarmi, ecco un esempio di una schermata di gioco tipica.

Il concept del gioco è, insomma, abbastanza strambo. Ci sono tantissime versioni di questi giochino, infatti è uscito su: Commodore 64, su tutte le versioni dell'Atari, c'era il cabinato arcade, è uscito su NES, addirittura su Dreamcast in una versione rinnovata, su Game Boy e Game Boy Color, e su tutta un'altra serie di consoles. La sua fama è scemata nei tempi recenti, stiamo pur sempre parlando di un gioco stravecchio, MA devo ammettere che tra tutti i vari arcade degli anni passati questo, sicuramente, ha sentito meno l'inesorabile scorrere dei lustri. Mi spiego meglio (ci provo almeno): giocare a Q*Bert, oggi, è ancora divertente! 

Sapete cosa penso? Che i giochi migliori siano quelli che mescolano semplicità di gameplay a profondità di gioco, e Q*Bert rientra perfettamente in codesta
categoria. Far saltellare questo... coso... per tutta la piramide cercando di fargli evitare i nemici, beh, è incredibilmente assuefacente. 

Non che ci sia molto altro da dire eh, soprattutto della versione per l'Atari 2600. Parliamo un po' dei nemici va. Ci sono delle semplici palline rosse che cadono dalla cima della "piramide cubica", una bestia verde che cambia il colore dei cubi quando ci passa sopra (ovviamente al contrario di quello che vi serve, quindi da noia), e, soprattutto, il nemico più TEDIOSO della storia dei videogiochi: la pallina rosa che, dopo che è arrivata sul fondo della piramide, si trasforma in un cattivissimo serpente che vi inseguirà per tutto il corso della schermata in atto. Come sconfiggerlo? Q*Bert è pacifico e non ha attacchi, di fatto il pulsante rosso sul controller non serve a una mazza, e il povero... coso... ha solo due modi per liberarsi dei cattivi. Le piattaforme esterne alla piramide, sulle quali Q*Bert potrà salire per arrivare in cima alla piramide E eventualmente far cadere nel vuoto il malvagio rettile; e una pallina verde che, se presa, fermerà il tempo per alcuni secondi consentendovi di muovervi liberamente. Quando la biscia salta nel vuoto uccide anche tutti gli altri nemici (cioè le palline rosse)... in pratica da questo possiamo dedurre che è lei la capa dei cattivi!


Il malvagio serpente.

Dal punto di vista tencico? Beh, è l'Atari, non è che ci si possa aspettare più di tanto. I suoni sono suoni da Atari, gli effetti grafici sono effetti da Atari, e in generale il tutto non risulta sgradevole alla vista. I movimenti di Q*Bert, ad esempio, sono incredibilmente fluidi (anche se privi di animazione). I movimenti dei mostri, al contrario, non sono per niente fluidi, e come al solito quando ci sono troppe cose a schermo salta fuori il famoso "effetto intermittenza", causando perdite di vite che non dipendono dalla bravura del giocatore. Anche il gameplay ha i suoi difetti, visto che all'inizio non è facile capire come direzione Q*Bert... anche se questo si risolve semplicemente con un pochino di pratica. Il controller dell'Atari è un po' orrendo, non me ne voglia chi lo ama. Piace anche a me, non uso altro, però a volte per apprezzare i giochi non sarebbe sbagliato giocarci col celeberrimo gamepad del Genesis (Mega Dirve) che, come tutti sanno, è compatibile.

Il gioco prosegue all'infinito ed aumenta gradualmente la sua difficoltà, e l'aumenta in termini di quantità di nemici (le palline rosse, perché quella rosa è sempre e solo una), e in blocchi ai quali cambiare colore. E CIOE'??? Cioè nei primi livelli basta saltarci una volta, poi due, e via così...

Sto post sta diventando noioso quindi credo che lo chiuderò qui. Cosa posso dire in conclusione? Q*Bert non è un must-have secondo me, ma lo vedo comunque come un gioco divertente e "al passo coi tempi". Capiamoci bene: se avete un Atari troverete pochi giochi divertenti ancora oggi, e questo è uno di quelli. Come Tetris, come Pac-Man, come Mario Bros, anche Q*Bert può essere giocato per perdere tempo in allegria senza troppo impegno. La differenza tra questo e, per esempio, Adventure, è che Q*Bert lo si rigioca con piacere, mentre Adventure o per nostalgia o per "ricerca". 

Ah, mi sono dimenticato di spiegare il titolo. In effetti era la parte più divertente del post... beh, quando il nostro... coso... viene colpito da un nemico, praticamente impreca dicendo: "@!#?@!", che altro non è, a mio avviso, che un "vaffanculo" criptato. La cosa mette allegrezza. 

Appunto...

Via, non so cosa scrivere per la prossima volta, BOH! 
Ciao!


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